Per incoraggiare la transizione verso soluzioni di riscaldamento più sostenibili ed efficienti, sono stati introdotti incentivi e agevolazioni fiscali per promuovere l’acquisto e l’installazione di caldaie industriali ad alta efficienza. Esse consentono alle imprese di detrarre una percentuale dei costi sostenuti per l’acquisto e l’installazione.
L’obiettivo è facilitare un investimento importante come quello in un sistema di riscaldamento industriale di ultima generazione, meno impattante sull’ambiente rispetto a una pompa di calore più datata. Le agevolazioni possono essere a livello statale o locale, dal momento che il governo consente alle amministrazioni regionali di stabilire incentivi in proprio.
Il bonus caldaia
La riqualificazione energetica è un tema oggi molto sentito. Lo Stato, sollecitato dalla UE, ha optato, già da alcuni anni, per la messa a disposizione dei cittadini una serie di incentivi e agevolazioni che mirano alla riqualificazione energetica di abitazioni e aziende.
La normativa sulle caldaie è stata aggiornata nel 2017 e, dal 2018, è obbligatorio, nel nostro Paese, abbinare alla pompa di calore un sistema evoluto di termoregolazione. Gli impianti più avanzati sono a condensazione e, sostituendo la propria caldaia con uno di questi modelli in classe energetica A o superiore, è possibile intercettare l’agevolazione dedicata, il cosiddetto bonus caldaia 2023. Parte del celebre pacchetto di misure denominato Ecobonus, questo incentivo consente di ridurre notevolmente la spesa richiesta per l’installazione di un nuovo impianto di riscaldamento.
La situazione attuale
L’agevolazione consiste in una detrazione fiscale IRPEF o IRES, la quale può essere riscossa in dichiarazione dei redditi secondo un calendario di rate, di identico importo, spalmato su un periodo lungo fino a 10 anni. Le aliquote di detrazione fiscale possibili sono due: una del 50% e una del 65%.
Vista la lunghezza dell’iter di rimborso, il decreto legge Rilancio prevedeva che tale detrazione fosse riconvertita in credito d’imposta cedibile alla ditta incaricata di portare avanti i lavori, in cambio di uno sconto in fattura di pari importo. Era dunque possibile ottenere subito uno sconto fino al 65% sull’installazione di un nuovo sistema di riscaldamento, all’interno di edifici esistenti e che rispettassero determinati requisiti. Non vi era distinzione tra residenze private o aziende.
Dallo scorso febbraio, in seguito alla riorganizzazione dei bonus, questa possibilità è venuta meno. La sola opzione oggi perseguibile è quella di una detrazione pluriennale IRPEF e IRES.
Al fine di accedere al bonus è necessario che ogni spesa sia tracciata. Non sarà dunque possibile richiederlo se si sceglierà come mezzo di pagamento il contante. Altra possibile esclusione sarà dettata dal criterio di congruità dei prezzi: affinché il bonus sia concesso sarà necessaria l’apposizione del visto di conformità da parte di un commercialista o centro d’assistenza fiscale. Si vigilerà sulle spese delle operazioni di sostituzione e installazione dell’impianto di riscaldamento industriale, o residenziale, per evitare che vengano gonfiate.
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Agevolazioni per il riscaldamento della tua azienda
Il bonus descritto è il più ghiotto pacchetto disponibile in termini di agevolazioni per il riscaldamento e incentivi per pompe di calore industriali. Il governo lo ha riconfermato fino alla fine del 2024 per immobili già esistenti e dotati di impianto.
Da qualche mese a questa parte, in seguito allo stop delle cessioni dei bonus edilizi, per ottenere il bonus è necessario concludere le operazioni senza sconto in fattura e poi procedere alla presentazione della dovuta documentazione tecnica all’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) richiedendo l’applicazione del bonus nel 730.
L’agevolazione spetta a tutti i contribuenti: persone fisiche o giuridiche, senza limiti reddituali o di ISEE. Possono beneficiarne proprietari o nudi proprietari; titolari di diritti di godimento reale; inquilini in affitto o comodatari con il benestare del proprietario; enti pubblici o privati che paghino IRES; associazioni professionali; aziende oppure imprese; case popolari e chiunque usufruisca dell’immobile per esercitare la propria attività professionale.
Il bonus copre pressoché ogni spesa sostenuta durante l’iter di installazione di una nuova caldaia industriale:
- acquisto e posa del nuovo impianto;
- smontaggio del sistema da sostituire;
- acquisto dei necessari materiali edili;
- opere murarie e di ristrutturazione funzionali all’opera;
- prestazioni professionali per sopralluoghi, preventivi e acquisizione della certificazione energetica.
Scegli una soluzione amica dell’ambiente per la tua azienda e approfitta delle agevolazioni statali per impianti di riscaldamento industriale. Il bonus caldaia ti aiuta a non farti trovare impreparato, o impreparata, dall’arrivo dell’inverno.
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